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Bruti e Bei 2014 archiviato

Bruti e Bei 2014

Mettiamo in archivio i Bruti e Bei del 2014; una bella stancata ma anche una bella prova di buona organizzazione. Arriviamo alla domenica sera che non vediamo l’ora di tuffarci sotto la doccia e metterci in orizzontale. A me piace tantissimo stare dietro al bancone delle “carabattole” perché è una continua sorpresa. Alcuni oggetti sono delle vere chicche e,  tempo due ore dall’apertura, non le vedi più sul bancone. Poi è il turno delle cose  diciamo normali o un po’ strane, quelle che ti fanno dire: “Mamma mia ma chi se lo compra?”. Mai dire “mai” perché potrei raccontare storie di ogni tipo.

Di questa edizione, vista dalla mia postazione, mi piace ricordare il signor Cesare che con aria felice ci porge il suo acquisto, una scatola quadrata, un po’ consunta, impolverata, dalla foto si intuiva una lattina di birra. Lo si vedeva che era contento, Cesare, e quindi ho chiesto cosa fosse il suo acquisto di ben 5 euro. La scatola conteneva un telefono a forma di lattina di birra. Sai la soddisfazione di scovare una cosa che ti piace e che ti interessa nella bolgia infernale dei Bruti e Bei! Anche i due ragazzi sulla trentina che ridevano e commentavano tra di loro sono stati contenti: “Guarda questo, è bruttissimo, è così kitsch, si si prendiamolo”. Era un cuscinetto piccolo di raso giallo su cui era cucito un pupazzetto con il viso di ceramica, davvero molto kitsch (io avrei detto “orrido”). Li ho guardati un po’ sorpresa e mi sono offerta di trovare altre cose kitsch che non mancano mai ai Bruti e Bei. Un vasetto davvero da brivido è emerso dal bancone. “ Sa, noi una volta l’anno facciamo una tombolata kitsch e ci scambiamo questi cose.” Ieri pomeriggio ho dovuto chiedere soccorso a Federico, proprio non ce la facevo a spiegare a quel signore indiano cosa fosse questo strano oggetto. Lo aveva visto la mattina in uno dei suoi interminabili giri tra i banchi (è così, fanno vasche e vasche tra i banchi, perché sanno che qualcosa sfugge sempre) ed ero riuscita a chiudere la scatola e a dire che “no, no, questo è brutto, è uno scherzo, non va bene, no ” con un po’ di imbarazzo. Nel pomeriggio è tornato con la moglie e durante una “vasca”, la moglie era lontana, mi ha chiesto di vedere il contenuto. Federico tocca a te spiegare…. Risata divertita tra i due e…altro giro, altra vasca. Moltiplicate questi esempi per ogni bancone e staremmo a scrivere per ore. Il mercatino raccoglie una moltitudine così ricca di merce che è difficile andarsene a mani vuote, provare per credere, come diceva qualcuno. Ci sono davvero dei pezzi interessanti e l’occhio esperto ed allenato li scova senza problemi. Il lato più bello rimane sempre la componente “umana” che qui,  sotto al tendone,  si incrocia. E’ questo che più mi intriga, l’incontro di volti, di visi, di storie, a volte raccontate dagli stessi oggetti …

(Daniela)